Prendi carta e penna e traccia degli assi cartesiani. Poi, nel piano, inserisci alcuni punti che abbiano coordinate intere, ad esempio \(A(1,1)\), \(B(1,0)\), \(C(2,0)\), \(D(3,2)\)… Collega in tutti i modi possibili questi punti con dei segmenti e osserva se i segmenti passano per altri punti a coordinate intere. Ad esempio il segmento \(CD\) non contiene alcun punto a coordinate intere, a parte gli estremi; mentre il segmento \(BD\) passa per il punto di coordinate \((2,1)\). Vogliamo capire qual è il massimo numero di punti che possiamo inserire affinché i segmenti che li congiungono in tutti i modi possibili non passino per alcun altro punto a coordinate intere (ad eccezione, quindi, degli estremi).
Nella figura qui sotto vedi la situazione proposta come esempio. In rosso è marcato il punto \(M\) di coordinate \((2,1)\).
- È utile cominciare con l’osservare che senz’altro puoi tracciare \(4\) punti che soddisfano la richiesta. Quali, ad esempio?
- Quindi ora ci domandiamo se sia possibile tracciare più di \(4\) punti che rispettino la regola imposta.
- La richiesta che il generico segmento non passi per alcun punto a coordinate intere può confondere; è troppo vaga. Proviamo a limitare (almeno apparentemente) l’analisi: vogliamo capire soltanto se il punto medio del segmento ha coordinate intere. Come determini le coordinate del punto medio di un segmento, date le coordinate dei suoi estremi?
- Quando la somma di due numeri interi è pari? Quando è dispari? Deduci quali sono le condizioni necessarie affinché un segmento di estremi, diciamo, \(P(x_P, y_P)\) e \(Q(x_Q,y_Q)\) non abbia punto medio a coordinate intere.
- Dividi l’insieme di tutti i punti del piano a coordinate intere in \(4\) sottoinsiemi in base alla seguente regola: “due punti sono estremi di un segmento che ha punto medio a coordinate intere se e solo se essi appartengono allo stesso sottoinsieme”.
- Deduci, quindi, che il massimo numero di punti che puoi tracciare è proprio \(4\).